Eleonora

METIS.
Cinque lettere in cui un giorno mi sono imbattuta.
Dieci anni fa.
Cinque lettere che da quel giorno sono diventate le quattro pareti e il tetto della mia seconda casa.

M come MANI.
Mani aperte, mani tese a chiedere e a dare aiuto, legate a catena, rete di salvataggio, mani intrecciate di persone che amano il teatro, che si vogliono bene, che cercano libertà e che la trovano nel rispetto delle regole di un’etica comune.

E come EMPATIA.
Quella di Alessia, che ti legge dentro e sa sempre quale parte assegnarti. Quella dei compagni fidati con cui impari a intenderti al volo, con cui assapori la tensione e la gioia dello spettacolo. Quella delle lacrime comuni, i cuori sopraffatti dall’emotività condivisa.

T come TESTI.
Meravigliosi, tanti, di ogni genere, classici e contemporanei, da sviscerare, da scomporre, da studiare in controluce per restituirne sul palco le idee, le emozioni, il senso. Ogni volta un nuovo viaggio, ogni volta una scoperta. Perché Metis non è un hobby. Un hobby serve ad ammazzare il tempo e invece Metis il tempo te lo rende vivo.

I come INTEGRAZIONE.
Quella corporea prima di tutto. Perché Alessia ci insegna a percepire le parti inerti del nostro corpo, a risvegliarle, ad integrarle. E poi si passa all’anima, ai suoi angoli nascosti, tenuti in ombra, alle tue radici, a quei pezzi della tua storia che, se vorrai esplorarli, porterai in scena.

S come SPAZIO.
Il tuo spazio. Quello degli altri, da non invadere. La tua bolla, un perimetro disegnato con la mente in cui accadono cose meravigliose.
Ma anche S come sogno. Perché è solo dalla porta dell’immaginazione che si può salire sul palco.
E infine, S come sorriso. Perché a Metis si ride tanto, si ride di cuore e si trova sempre una buona ragione per brindare. Per brindare con gratitudine, sempre.

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