I Giganti della montagna

Progetto “LimineScenari” – Estate 2021
Spettacolo realizzato con il Patrocinio della Uilt – Unione Italiana Libero Teatro, Comune di Nazzano e Museo del Fiume.
18 Settembre 2021 – Piazza della Rocca, Nazzano (Roma)

Iniziativa finanziata con Fondi della Regione Lazio

 

“Forse le cose devono restare incompiute, allora poi sono bellissime” (Andrea Camilleri)
Così Andrea Camilleri a proposito dell’ultimo ed incompiuto “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello. Un testo che riprendiamo a studiare – dopo averlo portato in scena già nel 2014 al Malborghetto Flaminio, e nel 2018 a Villa di Massenzio in anteprima della Notte dei Musei in collaborazione con la Soprintendenza Capitolina – (qui le note di regia).

Lo spettacolo si inserisce sempre nel Progetto LIMINE SCENARI a cura della nostra associazione, ancora una scelta drammaturgica in continuità con il fil rouge che dà nome al progetto: opera ultima dello scrittore agrigentino, sorta di testamento ideologico, letterario e in primo luogo umano, i Giganti – come è noto – resta incompiuta a quel secondo atto che si chiude vertiginosamente su l’ultima battuta che Pirandello affida al personaggio della Seconda Donna, ho paura. È il 1936. Pirandello non sarà testimone della guerra: sulla soglia della più grande catastrofe umanitaria del ‘900 respira l’inquietudine di un tempo che è una catena di eventi senza ritorno. Ed è sempre in una sorta di sospensione temporale che si muovono i personaggi del testo: gli ultimi resti di una Compagnia di Attori – in passato Primaria – venuta a cercare scrittura e fortuna ai piedi di quella montagna dove vivono i Giganti, terra abitata dagli Scalognati, reietti, disadattati, allontanati dalla società civile e ora ospiti di una Villa in cui l’irreale sconfina e trascende continuamente nel presente. E quanto ogni confine e soglia sia parte di un processo trasformativo e chiarificatore è ancora Pirandello a sottolinearlo al termine del I atto – attraverso una delle battute più belle e più note del testo: Il giorno è abbagliato. La notte è dei sogni. E solo i crepuscoli sono chiaroveggenti per gli uomini. Il tramonto per il passato, l’alba per l’avvenire. 

 

Foto di scena Alessia Oteri

Foto di scena Len Rosich

 

Foto di scena Paolo Sasso

Torna in alto