Napoli milionaria

L’8 ottobre 2022 abbiamo portato in scena negli spazi del Teatro Marconi “Napoli milionaria” di Eduardo De Filippo. Un cast numeroso (18 interpreti) per una commedia tra le più conosciute e rappresentate del teatro di Eduardo, una sfida per il nostro laboratorio affrontata con rigore nel tentativo di rispettare il testo e restituirne la profondità.

Foto di Paolo Sasso

Qui  la bella recensione di Gianluca Livi per il magazine ArtistandBand che trascriviamo :

“Esistono tre versioni dell’opera “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo: la prima risale al marzo del 1945, la seconda si identifica con il film del 1950, per la regia dello stesso autore, la terza, infine, si concretizzerà anni dopo, nel 1977, in un dramma lirico in tre atti.
Quella rappresentata l’8 ottobre 2022 al Teatro Marconi dalla Compagnia Metis si rifà in maniera fedele alla rappresentazione originale, impreziosita, quindi, dal finale riflessivo ma speranzoso che conduce lo spettatore verso un futuro lontano dalle brutture della guerra appena conclutasi.
Quello di Eduardo è un testo straordinario, che dà voce ad un sottobosco della popolazione costituito da disperati e disagiati che faticano a mantenere integro il substrato morale nel loro agire quotidiano.


La sua volontà di rappresentare i bassifondi della società partenopea, in un periodo di grandissima difficioltà collettiva, è espressione di un coraggio che all’epoca fu anche poco compreso, recepito, invece, come sfruttamento di cliché reiterati asseritamente legati ad una subcultura napoletana ispirata, nell’accezione popolare più becera, al noto luogo comune dell’arte di arrangiarsi.
Tralasciando sterili paragoni con il cast originale, la Compagnia Metis ha saputo ben testimoniare questa “espressività disagiata” dell’arte recitativa DeFilippiana, garantendo un approccio recitativo che ha fatto dell’immediatezza e della profondità d’animo i suoi cavalli di battaglia.
I dialoghi di “Napoli Milionaria” conservano un’autonoma credibilità anche nella lingua italiana – anche, cioè, in caso di assenza di inflessioni dialettali – per cui è apparso piuttosto irrilevante, quantomeno a chi scrive, che un paio di attori sul palco (su un totale di ben 18) non avesse origini campane.


Se ci è permesso spendere qualche parola di elogio verso singoli attori, sono stati particolarmente apprezzati i due attori che hanno intepretato Gennaro ed Amalia Jovine, capaci di incarnare perfettamente la sensibilità umana del popolano onesto (il primo) e la fredda spregiudicatezza della cinica opportunista (la seconda)”.

Tutte le foto – visibili integralmente sulla nostra pagina Facebook  – sono di Paolo Sasso

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